Happy Minds Alphabet

Perché l’arancio ci trasmette energia e il nero serietà? Perché la scelta di un font rotondeggiante richiama alla nostra mente delle immagini morbide anziché spigolose?

La forma specifica di sinestesia che ci fa immaginare le lettere con un colore si chiama sinestesia grafema-colore. Le persone vedono due colori simultaneamente durante la lettura di lettere o numeri: il colore dell’inchiostro, ad esempio il nero, più un altro colore frutto di un’associazione sinestetica. Il fenomeno appena descritto riguarda una piccola parte della popolazione, dallo 0,05% al 4%, ma in certi casi si può indurre o imparare.

Questo lavoro nasce da un’intuizione avuta a lezione quando ero una studentessa universitaria. Il professore aveva chiesto a noi studenti cosa pensassimo di un testo che aveva proiettato sul muro.
Il testo era l’estratto di un racconto e la scena descritta era quella di una donna che attendeva sotto la pioggia l’arrivo del suo compagno. La prima cosa che mi colpì fu la grande musicalità del brano. Le coppie di parole allitteranti, le pause, il ripetersi di suoni e il ricorrere di determinati fonemi (in particolare dell’occlusiva dentale “t”) contribuivano a creare nel lettore una certa aspettativa, lo invogliavano a proseguire la lettura e ne scandivano allo stesso tempo, il tempo.

Fu allora che per la prima volta capii quanto fosse importante il “suono” di una lingua e quanto questo potesse influenzare la ricezione del messaggio verbale a livello emotivo. Iniziò così il mio cammino alla scoperta delle relazioni fra suono e senso ed ora, a qualche mese dall’inizio della mia collaborazione con l’agenzia Happy Minds, è nato un progetto creativo condiviso con Francesco Cusimano – Identity Designer che prende il nome di Happy Minds Alphabet.

Punto di partenza è lo studio dell’unità fonologica minima, il fonema e del suo linguaggio grafico e progettuale. L’analisi parte da un’indagine sulle family font e sulle ultime tendenze stilistiche in materia di struttura, colore e design necessarie per poter comunicare in maniera innovativa e personale.

Maria Teresa Amodeo

Alphabet

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Beh, chi pensavate che fosse la redazione? Buste paga, scrittura degli articoli, lavaggio dei piatti in pausa pranzo: penso a tutto io. Sono il vero boss di Happy Minds!

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