Vocabolario tecnologico: 12 parole che sembrano uscite da un anime cyberpunk

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Vocabolario tecnologico: 12 parole che sembrano uscite da un anime cyberpunk

Dario Erste

Tempo di lettura: 5 min

Spoiler: nessuna di queste parole serve per ordinare sushi online. Ti sei mai trovatə ad annuire facendo finta di capire cosa significa “fare un push”? Allora questo articolo è per te: un vocabolario tecnologico di 12 termini per comprendere un developer.

Negli ultimi tempi in HappyMinds ci stiamo spostando (o sposando?!? 🦩) sempre più verso la tecnologia del CMS headless (se vuoi saperne di più leggi il mio articolo, dove ti spiego tutto sull’approccio headless) e un workflow con una combinazione esplosiva: Strapi per i contenuti, Astro per il frontend e GitHub per collaborare tra colleghi dev-oti. Un trio di nomi che, letto così, potrebbe sembrare un gruppo k-pop – e invece sono alcune tecnologie che stanno trasformando il web moderno.

Nel frattempo, mentre sviluppiamo, testiamo e deployamo (anche questo è un verbo, giuro), ci capita spesso di usare parole che farebbero impallidire anche un dizionario tecnico. Ecco quindi 12 termini da decifrare, che ti aiuteranno a capire meglio cosa succede nel backstage del sito headless… o almeno a non chiamare la polizia quando sentirai qualcuno dire “pulla e committa”.

from Dog GIFs

“Prima di pushare la repo committa, così vedo se pullando risolvo i conflitti di hydration nei miei components”

GITHUB: Il social network delle menti nerd

Un po’ di dati su GitHub:

di contributi sui progetti di GitHub
di nuove repository solo nel 2024

GitHub è una piattaforma dove i team di sviluppo collaborano scrivendo codice insieme. È come un grande archivio condiviso: ognuno lavora sulla propria copia e poi condivide le modifiche con le copie degli altri, così nulla va perso e tutto resta tracciato e documentato.

1. Repo

Abbreviazione di repository. Una repo è il garage digitale dove parcheggiare tutto il nostro progetto – codice, immagini, istruzioni, gli scatoloni del trasloco, errori del passato e speranze per il futuro. E proprio come in ogni garage che si rispetti, ogni tanto bisogna fare un po’ di ordine… ma anche no.

2. Push

Pushare è come urlare “GUARDATE COSA HO FATTO!” al team, un po’ come quando da piccolə correvi dai tuoi genitori tuttə felice per mostrargli il disegno indecifrabile fatto con i pastelli a cera su cui avevi passato le precedenti 8 ore. In pratica, prendi le modifiche fatte sul tuo computer e le mandi nella repo. È il nostro “invia mail”, ma più sofisticato – e con più rischi di fare casino.

3. Pull

Il pull è l’arte di “tirare giù” le modifiche fatte dagli altri. È un gesto zen: prima di cominciare a lavorare, ti fai un caffè e sincronizzi la tua versione di codice locale con quella del resto della squadra. Così nessuno costruisce castelli nel cloud su fondamenta sbagliate.

4. Commit

Ogni volta che fai una modifica, la salvi con un messaggio (serio o tragicomico). Questo è il commit: “Ho aggiunto il footer”, “Bug fix definitivo per davvero stavolta finale 2”, “Non so cosa ho fatto ma funziona”. È il diario segreto del nostro codice.

ASTRO: Il frontend che viene dallo spazio (o quasi)

Astro è un framework che permette di costruire siti web moderni, super performanti e ben ottimizzati. È perfetto per progetti che vogliono essere veloci da caricare, belli da vedere e facili da aggiornare.

5. Componente

Un componente in Astro è tipo un LEGO digitale: un bottone, una card, un form, uno slider… piccoli pezzi riutilizzabili ovunque nel sito. Ne costruisci uno, lo piazzi dove vuoi. È come rifarti l’appartamento con i mobili IKEA – ma senza preoccupanti viti che avanzano a lavori finiti.

6. Idratazione

Nonostante bere tanta acqua sia importantissimo e dovresti ricordarti di farlo spesso, non siamo qui per parlare della tua salute. L’idratazione in Astro è quando una parte statica del sito “prende vita” e diventa interattiva. Tipo un bottone che si anima o un form che reagisce al clic. Astro capisce perfettamente le sue esigenze e inietta codice avanzato solo dove serve, evitando inutili sprechi di risorse.

Soprattutto adesso che arriva la stagione calda, ricorda sempre di bere tanta acqua

7. Isole

Le isole sono il modo smart di Astro per gestire le parti dinamiche del sito. Invece di gestire tutto quanto come un’entità unica, identifica e isola i singoli componenti che necessitano di risorse avanzate e li ottimizza singolarmente. Una gallery? Il carrello degli acquisti? Lo slider con le foto dei tuoi gatti? Li isoli, li idrati (tutto torna, vedi?) e tutto il resto della pagina resta leggero come un flamingo. 🦩

8. Server First

Astro ragiona server first: costruisce tutto sul server e ti manda una pagina già bella pronta. Non devi aspettare che mille script si carichino. Risultato? Siti più veloci, più amati da Google e meno soggetti a quel momento “caricamento eterno” che ci fa chiudere tutto dopo 3 secondi.

Momento serio: è scientificamente dimostrato che ogni secondo in più che il tuo sito ci mette a caricare i contenuti, ti fa perdere in media il 10% di utenti.

STRAPI: Il Marie Kondo dei contenuti digitali

Strapi è un CMS (Content Management System) moderno e headless: gestisce i contenuti, ma non si occupa di come vengono mostrati. È flessibile, veloce, e perfetto per chi vuole tenere tutto in ordine dietro le quinte.

9. Headless

Come ho appena detto, Strapi è un CMS headless. Letteralmente: senza testa. Ma niente panico, non è un horror. Proprio come ho già spiegato nell’altro mio articolo, significa che si occupa esclusivamente di gestire i contenuti, lasciando ad altri (come Astro) il compito di mostrarli. Un po’ come quando i clienti ci forniscono enormi file excel di strutture turistiche e noi li trasformiamo in (modestamente) bellissime pagine da navigare.

10. Collection Types

Quando hai tanti elementi dello stesso tipo (per esempio articoli, eventi o collaboratori), crei un Collection Type. È come dire: “tutti gli eventi stanno in questa scatola chiamata Eventi, tutti i post in quell’altra chiamata Articoli”. Poi ce ne butti dentro quanti ne vuoi. Un po’ come Netflix con le sue serie, anche se la qualità media è superiore.

11. Single Types

Hai una sola homepage? Una pagina “Chi siamo”? Un footer? Ecco i Single Types: al contrario dei collection types sono contenuti unici che hanno una sola istanza. Sono come i capi sartoriali: fatti su misura, non replicabili, ma fondamentali.

12. Componente (no, non ci siamo sbagliatɜ e sì, ci sono pure in Strapi!)

Strapi ha i suoi componenti, blocchi riutilizzabili dentro le tue pagine o collection types. Una testimonianza, una CTA, un box info… Ne crei uno, lo riusi nei tuoi eventi, nei tuoi articoli, dove vuoi. È un po’ come quello sticker dello spritz che, puntualmente, salta fuori nella chat dell’ufficio.

Tu guarda… Manca davvero poco alle 18, direi che per oggi possiamo anche staccare

🎉 E ora che sai tutto

…puoi ufficialmente fingere con disinvoltura di essere unə developer nelle call.

Ma soprattutto, puoi capire perché il nostro modo di costruire il sito è così innovativo: separiamo i contenuti dal layout, costruiamo solo ciò che serve, rendiamo il sito super performante e collaboriamo in modo fluido grazie a tutti questi strumenti.

L’approccio headless ci permette di creare siti che non siano solo belli, ma anche adattabili, scalabili, efficienti e pronti per il futuro. E sì, mentre lo facciamo usiamo un sacco di parole strane.

Mentre aspetti di scoprirne altre, se hai dubbi, curiosità o vuoi mostrarci il tuo progetto per capire insieme come realizzarlo, contattaci compilando il modulo qui sotto!

  • Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.

🦩Disclaimer: Questo contenuto è ideato da Dario Erste, mente felice di HappyMinds, con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Dario, Back-End Developer di Happy Minds, ha un background da graphic designer e sviluppatore web. Scrivere codice è la sua passione, e attualmente si occupa di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative ed efficienti.

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