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Viaggi e serie tv: quando il set diventa destinazione turistica

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Ci sono migliaia di motivi per scegliere la località per il proprio viaggio. Anche tu probabilmente, prima di prenotare le vacanze, hai considerato le distanze, i costi, la sanità, la lingua parlata, la qualità della vita e tantissime altre cose.
Non è strano (almeno per me) ritrovarsi sommersi da ipotesi di viaggio e scartarne almeno 30 prima di scegliere quella perfetta. Fra le cose che teniamo tutti in considerazione, però, ci sono le nostre passioni. E così esistono il cicloturismo, il turismo enogastronomico, il turismo lento, nautico, ippico e chi più ne ha più ne metta.

C’è un fenomeno che sta davvero spopolando negli ultimi tempi, e con l’avvento di Netflix c’è poco da stupirsi: serie tv e turismo. Al contrario dei film, le serie tv creano un coinvolgimento eccezionale, che fa restare milioni di persone incollate allo schermo aspettando un nuovo episodio. Il successo che stanno avendo dipende principalmente dalle nuove piattaforme streaming: non si ha più la necessità di creare degli episodi che costituiscano un microuniverso narrativo, ma la narrazione può avere continuità, grazie al fatto che gli utenti possono vedere le puntate nel momento che preferiscono, dove preferiscono, e rivederle da capo ogni volta che preferiscono. Geniale!
Il set di una serie tv o il paese in cui è ambientata, quindi, diventa un continuo via vai di appassionati e curiosi che vogliono sapere di più sulla propria serie preferita. Il turismo delle serie tv sta generando dei numeri impressionanti in tutto il mondo, tali da creare un vero e proprio flusso e un’opportunità per chi vive e lavora “sul set”.

Breaking Bad e Albuquerque (New Mexico)

Nella maggioranza dei casi, il momento di gloria generato dalla serie è destinato a finire quando la serie finisce e le persone si dimenticano di essa. Questo fu il caso di Albuquerque a cui la serie Breaking Bad regalò un flusso turistico senza precedenti. Ogni negozio della città creò dei souvenir che ricordassero la meth che produceva Walter White e i tour guidati nei luoghi della serie spopolarono. Con la stessa rapidità l’entusiasmo andò scemando nel giro di pochi mesi dalla fine della storia. Certo è che gli abitanti della città ricevettero dei benefici dall’uscita di Breaking Bad, sebbene la serie non dipingesse Albuquerque come uno dei posti migliori in cui vivere.

Narcos e Medellin (Colombia)

Diverso fu il caso di Medellin. Si stima che dalla fine della serie Narcos, che racconta la vita di Pablo Escobar, il più grande narcotrafficante di tutti i tempi, il turismo nella città colombiana sia cresciuto del 27%. I Narcotour sono spuntati come funghi in tutta la Colombia, per permettere ai turisti di visitare tutti i luoghi della vita del colombiano, dal barrio Pablo Escobar alla Catedral, la prigione che progettò per se stesso in accordo con la polizia.
Anche qui ovviamente il turismo ha visto numeri esorbitanti nel giro di poco, ma gli abitanti di Medellin, compreso il primo cittadino, non furono affatto contenti. La città infatti cerca da anni di risollevarsi dall’immagine che fino ad oggi le è stata attribuita. Da tempo si cerca di cancellare il passato burrascoso della Colombia, che oggi non è più un luogo pericoloso in cui vivere, e dove gli abitanti cercano di ripartire allontanando gli stereotipi che da sempre li accompagnano. Ovviamente il boom turistico ha avuto dei risvolti positivi in termini economici, ma il sindaco di Medellin ha scelto di prendere provvedimenti per evitare di ledere ulteriormente l’immagine del suo paese. Ha deciso di chiudere il museo dedicato proprio a Pablo Escobar e gestito dal fratello. Poi ha emanato il permesso di demolire il palazzo Monaco, fortino di Escobar, al posto del quale sorgerà un parco in onore delle vittime del narcoterrorismo.

Chernobyl e la città omonima (Ucraina)

Un altro caso eclatante vede protagonista Chernobyl e l’omonima serie. Qui il turismo dopo l’uscita della serie è cresciuto addirittura del 40%. La zona però, subito dopo l’esplosione è stata evacuata e attualmente si presenta ancora deserta e contaminata. Ai turisti è concessa solo qualche ora all’interno della zona di esclusione, con tanto di liberatoria da firmare prima dell’accesso, e di controllo prima dell’uscita per verificare che non siano state assorbite troppe radiazioni.

A seconda delle circostanze, è sempre bene chiedersi se il tipo di viaggio che stiamo programmando apporterà dei reali benefici alle popolazioni locali. In caso contrario, dovremo accontentarci di guardare la nostra serie preferita dal salotto di casa 😉.

Il commissario Montalbano, La casa di carta, I Medici, Sense8 e l’Italia

Se Chernobyl e Medellin non hanno conosciuto un turismo “sano” grazie alle serie tv, diverso è il caso di Ragusa, in Sicilia, che ha visto un aumento turistico del 13,2% grazie al Commissario Montalbano, il protagonista dell’omonima serie su Rai 1. Gli appassionati hanno cominciato a gironzolare nella provincia per vedere i luoghi dove è stata girata la fiction, dal commissariato di polizia di Scicli alla sua casa, situata a Punta Secca.

Non è l’unico caso in cui i produttori hanno scelto il nostro Belpaese come ambientazione per le loro serie.
Alcune scene della terza stagione de La casa di carta per esempio sono state girate a Firenze, tra Piazza Duomo e Piazza della Signoria, ovviamente sotto la supervisione dei tanti curiosi.
Anche Montepulciano è stato teatro di moltissime vicende: anni fa divenne una meta imprescindibile per gli appassionati della saga Twilight, mentre nel 2018 è diventata location de I Medici, la serie con Richard Madden in onda su Rai1.
E infine, potevamo restare indietro rispetto a Mumbai, Berlino o Chicago? Assolutamente no, Napoli ha avuto la sua parte nelle riprese della seconda stagione di Sense8, la serie fantascientifica in onda su Netflix dal 2005.

Netflix colpirà ancora?
A quanto pare sì. Curon sarà la prossima destinazione per gli amanti del paranormale. La nuova serie ambientata nella città sommersa del lago di Resia, probabilmente, ci porterà presto in Trentino.

 

Alice Curti

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Beh, chi pensavate che fosse la redazione? Buste paga, scrittura degli articoli, lavaggio dei piatti in pausa pranzo: penso a tutto io. Sono il vero boss di Happy Minds!

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